Luca Fusi, come vede la partita di questa sera tra Napoli e Torino?

Il Napoli arriva da un ottimo momento, soprattutto psicologico. Vogliono continuare a rincorrere il sogno scudetto. Il Toro invece sta vivendo un periodo di alti e bassi, ma a differenza del Napoli potrà giocare con una maggior tranquillità perché non ha nulla da perdere anche se ovviamente la partita è particolarmente difficile per i granata.

 

Cosa potrà fare la differenza per il Toro?

Sicuramente la serenità. Come dicevamo non hanno nulla da perdere, devono entrare subito in partita cercando di mettere in difficoltà il Napoli da subito. Se la squadra non va bene l’ambiente solitamente a Napoli si mette subito a criticare, questo non è il momento forse perché i risultati positivi fanno sì che i tifosi sostengano molto Sarri ma bisogna cercare di metterli in difficoltà da subito.

 

Anche gli attaccanti delle due squadre stanno vivendo un momento molto differente. Higuain sta trascinando il Napoli mentre quelli granata fanno molta fatica.

Nel calcio a fare la differenza sono gli attaccanti  in grado di segnarti 15-20 reti a stagione. Higuain in questo momento è in grado di garantire al Napoli di andare in doppia cifra. Gli attaccanti del Toro hanno qualche problema in più in questo momento ma bisogna considerare anche il gruppo nel suo complesso. Al Napoli c’è tutto il gruppo che sta dando il meglio di sé mentre le difficoltà dei granata fanno sì che i primi a pagarne le conseguenze siano proprio gli attaccanti. Credo che appena si sbloccheranno le cose torneranno ad andare bene.

 

A cosa si devono imputare, secondo lei, i problemi del Toro?

Non è sicuramente facile mantenere la concentrazione sempre al cento per cento ma chi veste questa maglia non può avere questi cali. Per chi gioca nel Toro tutte le partite sono importanti e probabilmente ancora non tutti se ne rendono conto. Ad inizio stagione c’erano tutte le premesse, si lottava e sembrava che avessero capito cosa voleva dire essere da Toro. Non basta però fare così per due o tre partite dovresti esserlo tutte anche se mantenere la continuità con la maglia del Toro non è facile.

 

Il Toro dovrebbe cambiare qualcosa dal punto di vista tattico?

Ormai nel calcio tutti conoscono tutto di tutti ed è difficile nascondersi. A fare la differenza oggi sono le individualità e qualcuno invece di prendersi le proprie responsabilità quando ci sono i problemi si nasconde un po’ e diventa difficile fare risultati. Ventura ha costruito una base importante ma poi devono spiccare anche le qualità dei singoli.

 

Come si può uscire da questa situazione?

Solo ritrovando la mentalità da Toro. Ad inizio stagione dopo le prime vittorie si pensava di essere arrivati in cima alla montagna e invece erano solo alla base. Ora devono essere bravi a ricominciare a scalare quella montagna.

 

È iniziato anche il mercato. Pensa che il Toro debba intervenire o la rosa attuale è sufficiente?

La rosa attuale ha dimostrato di poter essere competitiva e credo sia molto valida. È importante che tutti i giocatori però diano il cento per cento. Andare sul mercato poi non è mai facile, se si presenta un’occasione importante è giusto che il presidente e i dirigenti non se la facciano scappare. L’importante però è riuscire a ripartire bene con questi giocatori e a quel punto credo che la rosa possa essere valida per proseguire.

 

Lei ha vissuto entrambe le realtà che ricordi ha?

Napoli è una piazza che mi ha insegnato molto, soprattutto a vincere. D’altronde giocavo con compagni molto forti, basti pensare che c’era Maradona. Poi l’ambiente, Napoli vive per il calcio, si passa la settimana aspettando la partita della domenica. È un ambiente che chiede molto e che ho ritrovato poi anche a Torino. Li però la tifoseria era diversa almeno dal punto di vista dell’età. Se a Napoli stavano crescendo i giovani tifosi, a Torino la tifoseria era più grande e ancora estremamente legata al Grande Torino e poi a quello dello scudetto. In entrambi i casi comunque mi hanno sempre fatto sentire parte del progetto.

 

Dove possono arrivare le due squadre?

Il Napoli non so se vincerà lo scudetto ma certamente lotterà fino alla fine sicuramente. Credo che possano fare anche molto bene in Europa soprattutto perché hanno una rosa ampia da poter seguire tutte le competizioni. Il Toro invece non ha più l’impegno in Coppa Italia quindi deve assolutamente buttarsi in campionato e pensare al suo percorso. Poi per l’Europa si deve anche sperare che qualche squadra rallenti un po’ la marcia. CI sono alcune rivelazioni ad esempio che potrebbero accusare un periodo di stallo. L’importante è che il Toro riparta.

 

 


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La rassegna stampa del 6 gennaio 2016